Dispareunia: un sintomo comune nel post-partum

Nel corso dell’età fertile il dolore ai rapporti sessuali, meglio noto come dispareunia, viene riportato dal 14 al 34% delle donne, ma dopo il parto la sua frequenza può salire fino al 60% e rimanere elevata anche per 12-18 mesi. Le cause in gioco sono diverse, a partire dalle sollecitazioni e lacerazioni a cui vengono sottoposti i tessuti pelvici. Il fatto, però, che la dispareunia interessa anche le donne sottoposte a taglio cesareo suggerisce che lo stress meccanico, per quanto rilevante, non è di fatto il principale fattore responsabile. Un altro elemento da non trascurare, infatti, è l’allattamento: secondo una comune interpretazione, infatti, il calo di estrogeni, che caratterizza il profilo ormonale femminile in questo periodo, favorisce l’assottigliamento della mucosa vaginale (atrofia), rendendola più debole.

Uno studio di approfondimento
Uno studio ha osservato la presenza di atrofia nel 17% delle donne che allattavano al seno, a distanza di 4 settimane dal parto, l’80% delle quali lamentava dispareunia. Un gruppo di ricercatori, con l’obiettivo di approfondire la problematica, ha raccolto 117 donne che si sono via via presentate per il follow-up post-partum, alle quali, oltre ai controlli tradizionali, è stato proposto un questionario per valutare specificamente la dispareunia. L’atrofia vaginale è stata rilevata con tre modalità: la visita ginecologica, che l’ha riscontrata nel 48% dei casi, la determinazione del pH locale (un valore superiore a 5,1, considerato compatibile con atrofia, è emerso nel 62%) e l’esame microscopico, che ha documentato la diagnosi nel 40% della popolazione esaminata. Poco più di un terzo delle donne aveva ripreso i rapporti sessuali, che sette volte su dieci sono stati riferiti come dolorosi, il più delle volte – altra importante osservazione da evidenziare – in associazione a secchezza vaginale.

Uno studio di approfondimento
Uno studio ha osservato la presenza di atrofia nel 17% delle donne che allattavano al seno, a distanza di 4 settimane dal parto, l’80% delle quali lamentava dispareunia. Un gruppo di ricercatori, con l’obiettivo di approfondire la problematica, ha raccolto 117 donne che si sono via via presentate per il follow-up post-partum, alle quali, oltre ai controlli tradizionali, è stato proposto un questionario per valutare specificamente la dispareunia. L’atrofia vaginale è stata rilevata con tre modalità: la visita ginecologica, che l’ha riscontrata nel 48% dei casi, la determinazione del pH locale (un valore superiore a 5,1, considerato compatibile con atrofia, è emerso nel 62%) e l’esame microscopico, che ha documentato la diagnosi nel 40% della popolazione esaminata. Poco più di un terzo delle donne aveva ripreso i rapporti sessuali, che sette volte su dieci sono stati riferiti come dolorosi, il più delle volte – altra importante osservazione da evidenziare – in associazione a secchezza vaginale.

L’interpretazione dei risultati
Un primo rilievo importante emerso dallo studio conferma che la dispareunia nel post-partum è molto frequente ma in ogni caso non è “scontata”: in altre parole l’esperienza può variare non soltanto tra persone diverse, ma anche nel corso del tempo, nella stessa donna, da un parto all’altro. Va però osservato che, contrariamente alle aspettative dei ricercatori, la dispareunia è risultata strettamente correlata all’allattamento (oltre i due terzi delle donne che l’hanno riportata allattavano al seno) e non all’atrofia vaginale, benchè quest’ultima sia stata osservata in almeno la metà del campione. Da questo dato si evince che il legame tra riduzione degli estrogeni e dispareunia sia mediato, più che da alterazioni strutturali della mucosa genitale, da altri meccanismi, tra cui, per esempio, modificazione della sensibilità al dolore, aumento del pH e cambiamenti delle condizioni locali.

Un messaggio conclusivo
Secondo i ricercatori il post-partum presenta numerose analogie con la fenomenologia che caratterizza la menopausa. È pertanto necessario uno scrupoloso follow-up, con particolare riguardo alle donne che allattano al seno, più soggette a rapporti dolorosi: per quanto reversibile, infatti, l’alterazione del microambiente vaginale non deve essere sottovalutata sia perché può protrarsi per alcuni mesi, sia perché comporta inevitabilmente disagio, intervenendo in un momento particolarmente delicato della vita femminile. Da qui la riflessione sull’importanza di utilizzare detergenti e preparati idratanti specificamente formulati, in grado di favorire il ripristino delle condizioni fisiologiche, contrastare la secchezza e agevolare la ripresa dell’attività sessuale.

Bibliografia
Lev-Sagie A, Amsalem H, Gutman Y, Esh-Broder E, Daum H. Prevalence and Characteristics of Postpartum Vulvovaginal Atrophy and Lack of Association With Postpartum Dyspareunia. J Low Genit Tract Dis. 2020 Oct;24(4):411-416.

Dott.ssa Daniela Francesca Caspani

Medico Chirurgo

Specialista in Reumatologia e in Patologia della Riproduzione Umana