La cistite nelle età della donna

La cistite è un’infiammazione della vescica provocata da un’infezione che che colpisce le vie urinarie e i suoi sintomi possono manifestarsi in modo diverso

La cistite nelle bambine

Le bambine, peraltro sane, possono presentare frequentemente episodi di cistite. La risalita dei batteri patogeni dall’uretra è facilitata a questa età soprattutto da un’errata igiene. È necessario insegnare loro sin da piccole a lavare i genitali in maniera corretta, dall’avanti all’indietro, e abituarle all’igiene personale ogni volta che si usa il bagno; sarebbe opportuno utilizzare un detergente lievemente acido e abituarle a svuotare la vescica in maniera regolare, cosa che frequentemente trascurano quando sono occupate nei giochi. È opportuno che venga adottata una corretta alimentazione affinché sia mantenuto costante l’equilibrio della flora batterica intestinale, condizione necessaria per una sua regolare funzione.

La cistite nella giovane donna

La cistite non complicata si osserva con molta frequenza nelle adolescenti e nelle giovani donne. La cistite è provocata nell’80% dei casi dall’Escherichia coli. È importante non confondere una cistite con una vaginite. Le vaginiti si accompagnano quasi sempre a perdite vaginali e in genere non presentano dolore nell’urinare né dolore sovrapubico. A questa età la causa della cistite è spesso rappresentata dal rapporto sessuale (in genere l’intervallo di comparsa dei sintomi è di 24/48 ore). La risalita batterica dall’uretra alla vescica è facilitata dal rapporto sessuale in maniera meccanica. Inoltre l’uso di creme spermicide può facilitare l’infezione perché alterano l’ecosistema vaginale e permettono la colonizzazione dei patogeni. Se gli episodi si ripetono con frequenza sarebbe opportuno valutare il partner e indirizzarlo ad esami specifici. La cistite nella giovane donna può essere anche abatterica, legata al microtrauma prodotto sull’uretra dal rapporto sessuale, specialmente quando coesiste scarsa lubrificazione.

La cistite in gravidanza

Le modificazioni ormonali tipiche della gravidanza sono responsabili della maggiore predisposizione alle infezioni urinarie in gravidanza. L’aumento del progesterone diminuisce il tono dell’uretere e dell’uretra alterandone i normali movimenti. Si aggiunge a ciò la ricchezza nelle urine di substrati nutritivi per i germi. Una batteriuria asintomatica è presente nel 2-8% delle donne gravide.

La cistite nella terza età

Le cistiti nella donna anziana sono legate all’Escherichia coli nel 75% dei casi ma anche a molte altre specie di batteri. Infatti si assiste ad atrofia delle mucose; aumento del rischio di contaminazione uretrale per aumento delle disfunzioni intestinali, quali la stipsi; diminuzione delle difese proprie vescicali e diminuzione in generale delle difese immunitarie.  La maggior parte delle donne anziane ha presenza di batteri nelle urine senza alcun sintomo, per cui è opportuno far precedere alla terapia antimicrobica un miglioramento delle condizioni che la determinano:

-migliorare la funzione intestinale (alimentazione corretta e attività fisica)

-migliorare il trofismo dei genitali esterni (terapie topiche)

-migliorare le difese immunitarie

La cistite in menopausa

La carenza di estrogeni altera l’ecosistema vaginale, aumentando localmente la capacità di colonizzazione da parte di batteri. Le stesse variazioni ormonali determinano una riduzione della lubrificazione vaginale che, accompagnata da un’iniziale atrofia delle mucose, crea le condizioni che predispongono a vaginiti batteriche o irritative: la porta d’ingresso alle cistiti. È possibile, inoltre, che a questa età siano presenti piccoli prolassi vescicali, responsabili di svuotamento incompleto delle urine. Il residuo post-minzionale che ne deriva diventa responsabile di ripetuti episodi di cistite. In tali circostanze la terapia sostitutiva locale, con ovuli e creme a base di estrogeni, può favorire il trofismo delle mucose. Un programma riabilitativo perineale può, inoltre, migliorare lo svuotamento vescicale.