La menopausa non è uguale in tutto il mondo

Nel mondo occidentale la menopausa è percepita come uno stato patologico che necessita di trattamento, ma la situazione cambia molto negli altri Paesi del mondo.

La menopausa nel mondo occidentale è un argomento molto medicalizzato e gran parte del linguaggio è dominato da immagini negative come “problemi riproduttivi o insufficienza ovarica”. Ciò implica che la menopausa venga percepita come uno stato patologico che necessita di trattamento, piuttosto che una naturale transizione biologica. Ma la situazione cambia molto nei diversi Paesi del mondo.

Per esempio, in generale nel mondo arabo, la parola corrispondente alla menopausa è “età disperata”, il che implica una visione pessimistica della menopausa. All’opposto, per le donne native americane la transizione menopausale è vissuta come un’esperienza neutra o positiva, e le donne in post-menopausa sono considerate “donne sagge” all’interno delle loro comunità. Analogamente accade nelle donne aborigene australiane, dove le donne anziane meritano un aumento del livello di rispetto.

Anche nel gruppo etnico delle donne indigene del Canada, il passaggio alla menopausa viene percepito come un’esperienza positiva in quanto ha poco effetto sulla loro vita e aumenta piuttosto la loro libertà sociale. Le donne indigene canadesi riportano di fatto una minore segnalazione dei sintomi vasomotori, rispetto alle popolazioni canadesi non-indigene. Questo sembra essere il riflesso di un dato non solo biologico ma anche di cultura e tradizione.

Un’altra situazione estrema è quella delle donne giapponesi, che non hanno un termine equivalente per le nostre “vampate di calore”, il che potrebbe indicare la scarsa importanza che hanno i sintomi della menopausa in queste etnie.

Indipendentemente dall’etnia originaria, il Paese di residenza può comunque influenzare la cultura della donna, relativamente all’esperienza della menopausa. Gran parte della letteratura a tale riguardo si è concentrata sul Giappone, confrontando spesso questo Paese a quelli occidentali.

Questo interesse è stimolato dal fatto che, come già citato, le donne giapponesi risultano meno predisposte ai disturbi della menopausa, presumendo che tali differenze siano dovute a fattori genetici. Tuttavia gli studi di migrazione hanno dimostrato che quando le donne giapponesi si trasferiscono negli USA la loro prevalenza dei disturbi post-menopausali aumenta, raggiungendo un tasso simile alle donne americane caucasiche.

Inoltre, nello stesso Giappone, seppure la prevalenza dei sintomi vasomotori riportati è minore, va rilevato che con l’occidentalizzazione del Paese, viene registrato un progressivo aumento di tali segnalazioni.

Bibliografia
Jones EK, Jurgenson JR, Katzenellenbogen JM, Thompson SC. Menopause and the influence of culture: another gap for Indigenous Australian women? BMC Womens Health 2012;12:43.


Dott.ssa Domenica Linoci 
Medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia
Specialista in patologie della riproduzione umana